La città fu fondata, probabilmente, oltre 2000 anni fa dal re Pravarasena II, che la chiamò Parvasenpur. Certamente, anche se con nomi diversi, la città di Srinagar ha una storia che risale almeno fino al III secolo a.C. È stata parte dell'Impero Maurya, uno dei più grandi imperi del subcontinente indiano. La massima estensione di tale Impero si ha con Ashoka (268-233 a.C.) che introdusse il Buddismo nella Valle del Kashmir, facendo diventare la zona circostante un centro di tale religione. Nei libri di storia scolastici in Kashmir, Ashoka è citato come fondatore di una città cui diede il nome di Srinagar, a tre miglia dall'odierna. Fu la capitale del regno di Zain ul Abideen, governante spodestato da Akbar dopo aver fallito la conquista del Kashmir con la forza. Akbar in seguito invase e occupò prima il Kashmir, poi l'Afghanistan, il Sick e quindi India e Pakistan. Lo Stato divenne in seguito dominio dell'impero britannico.

Dopo aver ricevuto l'indipendenza dalla Gran Bretagna, la città insieme allo Stato del Kashmir fu invasa dalle truppe pakistane ed indiane.

Il movimento della Ahmadiyya di Qādyān e di Lahore, in India – di origine islamica, ma considerato dai sunniti e dagli sciiti come eretico – afferma che Gesù non sarebbe morto in croce: a loro detta, dalla Palestina fuggì in India, dove visse ancora per molti anni, fino a morire di vecchiaia a Srinagar, nel Kashmir: qui, in effetti, si trova un monumento tradizionalmente indicato come il santuario Roza Bal «la tomba di ʿĪsā».